COLLETTIVA UCAI IMPRESSIONI D'AUTUNNO
Presso la nostra sede si è inaugurata la collettiva dei soci "Impressioni d'Autunno".
La Mostra è visitabile dal 4 al 22 Ottobre, tutti i giorni feriali - lunedì escluso - dalle 17.30 alle 19.30.
E' intervenuto il nostro Vescovo Mons. Luigi Ernesto Palletti.
Il neo eletto presidente Guido Barbagli ha presentato i componenti del Direttivo.
Presentazione della Vice Presidente Gabriella Mignani
Quando ci siamo riuniti per decidere l'argomento e il titolo della prima collettiva dell'anno sociale, mi è venuto spontaneo, pensando al periodo, questo “Impressioni d'autunno“: è stata una scelta non ponderata, accolta positivamente dagli associati, che hanno cercato, come sempre, di interpretare al meglio il tema proposto.
Poi, come quando ci si risveglia la mattina e non si ricorda il sogno ma solo le sensazioni che il sogno ha lasciato, così, in seguito, mi è venuta in mente quella bellissima canzone della Premiata Forneria Marconi, che molti di voi ricorderanno: Impressioni di settembre.
Le noti struggenti di quella canzone, ormai divenuta un classico della musica italiana, ben interpretano le sensazioni che l'autunno porta con sè: malinconia, ripiegamento, ma anche intimità e riscoperta di nuove dimensioni del vivere; ammirare la natura che cambia i suoi colori e si prepara al sonno invernale, riscoprire il piacere di stare in casa ma, per noi “cittadini” anche una nuova progettualità legata al lavoro che ci attende nei mesi a venire.
L' autunno è il momento nel quale si acquisisce la consapevolezza dell' imminente arrivo dell'inverno, è il magico equinozio, dal quale poi il buio prevarrà sulla luce, ma è anche tempo di allegria, in cui si riempono le botti di vino e , infatti, nell' arte figurativa, dall' antichità al '700, la simbologia autunnale è spesso collegata al dio Bacco.
L' autunno è, dunque, tutte queste cose insieme: è il crepuscolarismo di Guido Gozzano e di Cardarelli, è il Pascoli di Mirycae; è la pittura ancora “en plein air“ di Monet e di Kandinsky e quella metafisica di Giorgio De Chirico, ma è anche la natura morta e l'inquietante simbolismo di Arcimboldo. Tutta l'arte figurativa, ovviamente, ha opere ispirate alla stagione autunnale, ma mi sembra che l'impressionismo sia la corrente pittorica che meglio esprime lo spirito autunnale. L'impressionismo è l'arte dell' attimo, della luce che si diffonde dalla realtà all' animo dell' artista e alla sua tela: tutta la materia è sfuggente, come gli ultimi raggi di sole che, quest' anno in abbondanza, l' autunno ci regala, spingerndoci così ad apprezzarli ancora di più che in piena estate. Alcune opere del grande Monet esprimono al meglio lo spirito autunnale dell'impressionismo: “ Il ponte Waterloo “, ad esempio o “ La cattedrale di Rouen “, mirabilmente dipinta con luci diverse, ma soprattutto “ Autunno sulla Senna “ , dove il cielo limpido di un bel colore azzurro si fonde quasi con l' acqua cristallina del fiume, incorniciati dall' arancio rossastro degli alberi.
In tempi più moderni, il russo Kandinsky rileggerà il quadro di Monet, con toni più accesi, post impressionisti. Anche Van Ghog, nella sua stagione impressionista di “ Paesaggio d'autunno “, rende bene il fermento autunnale della natura che non è ancora il sonno dell' inverno.
Il sentimento della malinconia, collegato da sempre al simbolismo della stagione, ben si evidenzia, inoltre, in alcune figure dipinte da Edward Munch, intitolate, appunto, “Malinconia”: figure in interni, sospese in un' attesa che è già ripiegamento.
C' è molto paesaggismo e, oserei dire, post impressionismo, nella bella collettiva che si è inaugurata sabato sera e che ha aperto l'anno sociale dell' Ucai spezzina, alla presenza del Vescovo, monsignor Palletti. Nei dipinti, infatti, gli esterni prevalgono nettamente: alberi, foglie, frutta, paesaggi dai colori tipici dell'autunno, resi con molteplici tecniche: acquerello, olio, acrilico , collage, e sculture, quelle di Nina Meloni, che si rifanno anch' esse a questi temi.
Solo un quadro, di Anna Maria Giarrizzo, interpreta il tema della malinconia con una figura femminile. E' figurativa anche la scultura di Carlo Vignali, mentre è astratto il quadro dell' ospite Debora Bellante: i colori (arancio, giallo oro) diventano essenziali nel rappresentare la stagione che cambia. Se volessi trovare un filo conduttore in questa collettiva, direi che è quello dell'assenza: l'uomo lascia fare alla natura, non è presente, se non marginalmente, in questi dipinti: mi sembra che gli artisti, qui al meglio delle loro risorse, abbiano colto soprattutto l'aspetto malinconico della stagione che è appena iniziata.
L' autunno è anche il momento in cui si commemorano i defunti: tra i poeti “autunnali”, oltre ai nostri Cardarelli, Gozzano, Pascoli, per citare i più noti, vorrei fare un salto oltreoceano e ricordare Edgard Lee Master, con la sua “Antologia di Spoon Rever“ , raccolta di poesie ambientate in un piccolo cimitero dell' Illinois, tradotta in italiano da Fernarda Pivano, e tradotta in musica dal grande Fabrizio De Andrè, nel suo “Non al denaro, non all' amore, né al cielo“.
Ma, a dimostrazione della duplicità della stagione autunnale, l'autunno insieme ai defunti commemora anche i santi: donne e uomini che hanno vinto le tenebre e vivono per sempre nella Luce, vicini, più di altri, alla Gloria di Dio.