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RITORNO ALL'AZZURRO presenta Gabriella Mignani


Marisa Marino è un' artista che, per la maggior parte di noi, non ha bisogno di presentazioni: fin dagli anni '60 (ha iniziato giovanissima) le sue opere sono state conosciute e apprezzate da un pubblico vasto ed eterogeneo, alla Spezia, in Italia e all'estero.

La mostra di stasera (la prima personale della Marino all' Ucai) è l' occasione per riscoprire un'artista che ci porta la testimonianza intensa del lavoro di una vita spesa per due grandi passioni egregiamente, anche se a volte con fatica, conciliate: l'arte e la famiglia.

Marisa Marino ha un curriculum invidiabile e una solida formazione professionale, ma questo varrebbe poco se alla base della sua attività non ci fosse un'autentica vocazione e un talento indiscutibili, che ne fanno un'artista completa, “ a tutto tondo “ e con un'orignalità stilistica che si sposa col classicismo e lo sublima.

Vorrei citare, a questo proposito, quanto scritto dal compianto Ferruccio Battolini sull' arte di Marisa: “... in un momento in cui hanno successo alcuni sostenitori a oltranza delle sperimentazioni... un modulo come quello di Marisa Marino rischia di apparire come un pericoloso 'ritorno all' ordine'...”

Così Battolini definiva l'arte di Marisa: pericolosa persino, per la sua onestà intellettuale ed etica. Ciò non significa, però, che il percorso artistico sia banale o scontato: al contrario, Marisa ha sperimentato molte tecniche ( dall' olio, all' acquerello alla grafica, alle tecniche miste ), privilegiandone alcune e addirittura creandone delle proprie, originali ed efficaci.

Due sono i fili conduttori dell' arte di Marisa Marino: la figura femminile, espressa in tutte le sue sfaccettature e il colore azzurro che, per chi crede nell' astrologia, è quello del suo segno, il Sagittario. Le ultime personali di Marisa, infatti, ( a Camporgiano nel 2011 e a San Terenzo, ospite della nostra socia Ezia Di Capua, nel 2014) hanno come tema l'azzurro e anche quest' ultima si intitola “ Ritorno all' azzurro “, colore che, valorizzato in tutte le sue sfumature, è quello della pace, di una serenità cui l' artista e la donna aspira, un ideale da lei perseguito con tenacia in ogni ambito della sua vita.

Oltre alla pittura, Marisa si è dedicata alla scultura con un successo sempre crescente: sono ormai un caposaldo della sua attività le sculture e i bassorilievi, dove predilige il bronzo e la ceramica raku, sempre nell' ambito di regole plastiche che hanno nel classicismo le loro radici.

L' uso della tecnica mista, nelle tele e in alcuni bassorilievi, aiutano la Marino a esprimere al meglio la complessità del mondo in cui ci tocca vivere: l' artista mixa e unisce la ceramica, la resina, il raku, nelle sue più variegate forme, per rendere verosimile un' espressione, un' emozione, un ricordo, un' immagine onirica.

La mostra di stasera ripropone i temi a lei più cari: l' azzurro marino, coi nove pannelli ad acrilico, che possono essere visti anche come un unico, grande dipinto; le età della donna ( a tecnica mista, dove predomina sempre l'azzurro ): i quadri, dipinti in momenti diversi, possono essere letti, anche qui, come un unicum, che rappresenta le diverse età e situazioni esistenziali femminili: la donna giovane e single che guarda al futuro con dubbio e speranza, la donna in coppia ( ma l'uomo, nei quadri di Marisa è quasi sempre, in qualche modo, in secondo piano ), la madre ( un tema, anche questo, a lei particolarmente caro ) e infine, ultimo anche in ordine di tempo, la donna ormai matura semi- velata, che riflette su di sé e sulla sua vita.

Non mancano alcuni quadri a temi religiosi ( sull' arte religiosa della Marino, si potrebbe e si dovrebbe dire molto di più di quanto il tempo e l' occasione ci consente): un Crocifisso e l'immagine biblica dell' ebrea Ruth.

Ricordiamo il primo premio conseguito dall' artista a Pisa nel 1988 per la rassegna di pittura mariana, e che un suo quadro, raffigurante Giovanni Paolo II è conservato nei musei vaticani.

Inoltre, l'artista è autrice di tre Vie crucis esposte nelle chiese di Calice al Cornoviglio, Roverano e Carnea, nello spezzino.

Degne della massima attenzione sono poi le incisioni, che testimoniano ancora una volta la grande versatilità di Marisa Marino: la vecchietta straordinariamente espressiva nel suo piccolo formato, ne è qui un esempio.

Due bassorilievi ( uno astratto e uno raffigurante ancora una volta la maternità ) ci anticipano la prossima esposizione che l' artista farà delle sue sculture, sempre qui all' Ucai, insieme ad altri colleghi.

Gabriella Mignani

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