GIOVANNI SANTERNETTI Linea e tratto raccontano la musica
Il disegno è la smisurata passione di Giovanni Santernetti, toscano di origine, da anni spezzino di adozione, ed ogni sua mostra offre la conferma dell’abilità con cui sa amministrare la fedelissima matita Faber Castell 6B, nel fissare di volta in volta apprezzabili cicli grafici. Nella sede del Circolo Culturale "A. Del Santo" (via Don Minzoni, 62) è visitabile sino al 28 febbraio prossimo la personale “Linea e tratto raccontano la musica”, comprendente una cinquantina di scelti disegni, tutti dedicati a vari concerti, durante i quali Santernetti, cultore di musica classica ed operistica, ha registrato con bravura e pregevole capacità di sintesi la gestualità di musicisti e cantanti. Lo scultore Fabrizio Mismas, che annovera nella sua esperienza artistica una continuativa e concreta attenzione al disegno, rileva che Santernetti “è interprete di un suo spartito figurale con tanto di acrobazie del braccio e del dorso sulla tavola incollata alle ginocchia”, per descrivere rassegne musicali, ma anche eventi sociali e culturali di differente contenuto. Concordo con Mismas in quanto sono stato più volte testimone della speditezza della mano dell’artista nel tradurre, talvolta, con pochissimi segni efficacemente espressivi, violinisti, pianisti, flautisti, ecc. durante le loro impegnative esibizioni, ospitate in teatri spezzini e non solo.
Nell’invito della personale è riportato, tra gli altri, un pensiero del professor Renato Carozzi, già docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara, che ha in Santernetti un allievo speciale, assiduo frequentatore della Scuola Libera del Nudo, nel quale richiama la disinvoltura dell’artista, che “dopo aver accumulato un numero infinito di fogli di cm 29,7x21, che debbano ormai occupare una stanza della sua casa” ha affrontato con altrettanta scioltezza formati enormemente più estesi. Si possono apprezzare i disegni di “Linea e tratto raccontano la musica” da lunedì a sabato, dalle 17.30 alle 19.00.
Valerio P.Cremolini
