IL GOLFO E I SUOI POETI
E infine uscimmo a rivedere il Golfo...
L' ultima mostra virtuale che l'Ucai propone, prima della pausa estiva, vuole essere un omaggio al nostro Golfo e ai molti artisti che, nel corso dei secoli, sono stati incantati dalle sue bellezze e da quel fascino particolare, che ha spinto il drammaturgo Sem Benelli a soprannominare la perfetta insenatura della Spezia come “Golfo dei Poeti“: denominazione con cui ormai è conosciuta in tutto il Mondo. Difficile esprimere con parole il motivo per cui La Spezia e i suoi dintorni siano così attrattivi: forse il fascino di questa città sta anche nel suo essere “diversa”, diversa persino dal suo stesso territorio prossimo: dalla Liguria e dalla Toscana, dalla Lunigiana e dall'Emilia.
Per questo quando, col solstizio d' estate, che è appena trascorso ( e che speriamo ci porti “ a riveder le stelle “ dopo un periodo veramente oscuro ), le ore di sole aumentano. e la voglia di uscire anche, è giunta la stagione ideale per riscoprire, fisicamente o virtualmente, la nostra città e i suoi splendidi dintorni.
Gli artisti dell' Ucai hanno aderito numerosi a questa iniziativa, proponendo opere di diverse tipologie, dove prevalgono, come sempre, quelle pittoriche. Varie le tecniche e le sensibilità: da opere fortemente liriche ed emozionali (mareggiate e paesaggi non proprio solari), ad altre visioni sottilmente allusive e quasi asratte, ad altre ancora rispettose dei luoghi e attente alle ragioni del “vero naturale“ e del paesaggismo più classico.
Prevalgono le immagini della due “perle” del Golfo: Lerici, col suo imponente castello e Portovenere, magnifico paese fortificato cresciuto a ridosso del mare e della sua chiesa. Ma anche scorci dei più piccoli e non meno pittoreschi Tellaro e San Terenzo.
Nel saliscendi dei borghi affacciati su porticcioli marini, le tavolozze dei nostri artisti si illuminano di colori, che a volte si stemperano di nebbie velate su lontani promontori, altre si immergono nell'azzurro più puro del cielo.
Paesaggi quasi sempre privi di personaggi, come se la presenza umana dovesse turbare la quiete del luogo. La Liguria basta a sé stessa e l' artista lo intuisce, e si ritira in disparte.
Insieme alle opere pittoriche, troviamo alcuni bassorilievi di Fabrizio Mismas con figure di giovani e gioiosi bagnanti, uno di Nina Meloni, raffigurante Lerici e il suo castello e una scultura in onice di Alfredo Coquio.
Completano la rassegna due opere di artisti spezzini famosi: Giuliano Tomaino, con un astratto dai colori marini e Giuseppe Caselli, con un classico paesaggio.
A corollario, le composizioni poetiche di Anna Maria Barini, Pier Giacomo Nigido e della sottoscritta.
Gabriella Mignani
Bianca Maria PATUZZO Portovenere (scorcio le bocche)
Graziella MORI Lerici e il golfo
Golfo dei Poeti
La sera
che passai dal piasseo:
luci sull'acqua
e concerto nel poggio
e tele imbrattate
di ricordi confusi.
E tu che fuggi
tra la gente del golfo:
troppo per te
anche un amore di sguardi...
Noi siamo gente di frontiera
le nostre radici son vaghe
e pure così vicine
da una città lontana.
Lasciata alle spalle
la mezzanotte, mi avviai verso l'una
di caldo e di tornanti
e neanche un filo di vento
a rinfrescare la notte.
Una vaga assenza di te
soffiava nella mia mente,
ma non potevo afferrare
che la morsa tenace
della cintura di sicurezza.
Gabriella MIGNANI
dalla raccolta " Cambio di Stagione ", edizioni Helicon, giugno 2019.
Fabrizio MISMAS Nuotatori (bronzo)
Rosa Marina PASSARO Giardini sul golfo dei poeti
Alfredo COQUIO Bacio sull ' onda (onice)
Gloria AUGELLO Portovenere
Alberto BARLI Marina
Umberto BETTATI Uno sguardo al mare
Antonella BORACCHIA Alba nel golfo
Pino BUSANELLI Golfo primordiale
Cettina NARDIELLO Barche nella nebbia
Enrico IMBERCIADORI Mareggiata
Giuliana GARBUSI Il golfo dei poeti
Guido BARBAGLI Riflessi sul mare
Mario MADDALUNO Portovenere
Marisa MARINO Portovenere
Sergio MAUCCI Tellaro
Nina MELONI Lerici (terracotta)
OTTOCENTO
alla mia città
Correva l'anno quando venne il Re
che il mare lambiva le tue spiagge
e un profumo di fiori inebriava
i passi sulla rena.
Nell'aria tersa del mattino
scendeva la Regina con i bimbi
che incitava a sguazzare nella spuma.
Era il tempo in cui il sole si specchiava
nel blu profondo tramutando in oro
le mille schegge delle onde
e il bianco abbacinante delle Apuane
feriva lo sguardo che cadeva,
nel silenzio stracciato dai gabbiani,
sul verde ombroso dei colli.
S'arrendeva il mare sul Torretto
e sulla pelle bianca di Virginia
stendeva un'umida carezza.
Bei giorni d'un paese quieto e silente
sgranato dai rintocchi di campana,
dal tocco dei cavalli alla frusta,
dai gridi nella piazza e alla marina.
Resti solo nei quadri del Fossati,
nei bozzetti del Valle, una storia
raccontata dall'olio dei colori,
un inganno, una vita inesistente.
Si chiude in un ricordo
l'abbraccio del golfo e i suoi poeti
che rime d'amore per te hanno cantato.
Anna Maria Barini
La Spezia, 4 agosto 2012
Pier Luigi MORELLI Portovenere
Ombretta FRANCO Lerici
Malia Pescara Di DIANA Lerici e le sue meraviglie
Maria Luisa PETRI Vicolo di Lerici
Rosa SANTARELLI L a mattinata era così bella,
tranne che per una striscia di vento qua e là,
che il mare e il cielo sembravano un unico tessuto,
come se le vele fossero bloccate in alto nel cielo,
o le nuvole si fossero abbassate nel mare.
Virginia Woolf
Maria Rosa TALIERCIO
Maria Filomena VORTICE Poesia nel golfo
Anna Maria GIARRIZZO Lerici Le Grazie
Nicol SQUILLACI
Mirella RAGGI Riflessi (Lerici)
Bianca Maria PATUZZO Portovenere grotta Byron
Mostri terragni le isole, acquattate nel golfo.
Guardale sparire, io con loro, in un gorgo violento.
Pier Giacomo Nigido
Dalla raccolta “Notte fonda, perlopiù” (Gammarò edizioni, febbrario 2016 )
Graziella MORI Tellaro e il golfo
Fabrizio MISMAS Tema marino (Vetroresina e legno)
Rosa Marina PASSARO LERICI (dipinto su foglia oro cornice in finto effetto lapislazolo)
Bianca Maria PATUZZO Punta isola Palmaria
La bellezza del Golfo della Spezia vanta nell’arte uno speciale e intramontabile protagonismo. Ha ispirato pittori di alta notorietà ed è fin troppo spontaneo fare i nomi di William Turner (1775-1851) e Arnold Böcklin (1827-1901), di Massimo d’Azeglio (1798-1866), Giovanni Fontanesi (1813-1875) e Antonio Fontanesi (1818-1882), dei macchiaioli Cristiano Banti (1824-1904), Vincenzo Cabianca (1827-1902) e Telemaco Signorini (1835-1901), del genovese Tammar Luxoro (1825-1899), del romano Nino Costa (1826-1903) e dei nostri Agostino Fossati (1830-1904), Giò Batta Valle (1843-1905), Felice Del Santo (1865-1934) e Antonio Discovolo (1874-1956), quest’ultimo bolognese di nascita. Non trascuro gli adepti del Futurismo che con Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) in testa furono abbagliati dall’avvenenza poetica del golfo spezzino.
Rinomato “Pittore del mare” è stato Giuseppe Caselli (1893-1976), autore di decine e decine di tele cromaticamente esuberanti e tutt’altro che banalmente descrittive. Nel suo realistico mare, così è quello celebrato nella Mareggiata del 1955, messo a fuoco con invidiabile prontezza, risiede un disegno dai risvolti esistenziali. Nei suoi lavori emerge la sensazione che il pittore custodisse il mare nella mente e nel cuore intessendo relazioni confidenziali e addirittura mistiche.
Quanto ad estro Giuliano Tomaino (1945) ne possiede in abbondanza. È un fedelissimo alleato dell’immaginario, che da sempre è partecipe della sua attraente e meditata ricerca plastica e pittorica. Sereno e verde si caratterizza per la superficie pressoché monocroma, scandita da pacate luminescenze che generano una sorta di vaporizzazione del prevalente colore azzurro. Ordinati segni verdi si muovono in libertà e favoriscono la lettura del dipinto, emblematica e vitale sintesi, anche poetica, del creato. (v.p.c.)
Valerio CREMOLINI
Giuseppe CASELLI (1893 1976) Mareggiata 1955
Giuliano TOMAINO Sereno e verde